29 maggio 2016

Lucrezia racconta : " Io e Pinocchio "



Mentre la maestra A. leggeva Pinocchio, io nella mia mente immaginavo di essere Pinocchio e di vivere la sua avventura, e mi dispiaceva quando Pinocchio si comportava  male per colpa degli altri, ad esempio quando i compagni di classe dissero che sarebbero andati alla spiaggia a vedere il pescecane e Pinocchio li seguì,ma poi un compagno si fece male e se ne scapparono lasciandolo lì e la polizia diede la colpa a lui e io pensavo : " Uffa, ma non possono cercare altre prove?! "
Ma,invece, quando Pinocchio faceva cose belle e mature, in testa esultavo, come quando Pinocchio decise di andare a scuola. Anche se può sembrare strano io, a volte, mi sento un po' come Pinocchio perché tutti diciamo bugie ma poi vengono scoperte, proprio come quando Pinocchio aveva detto alla Fata Turchina una bugia, ma poi lei capì ( dal naso ) che diceva delle cose non vere. C'è una differenza tra me e Pinocchio, che a lui cresce il naso e io rido sorridendo.
Secondo me la gente non dovrebbe dire agli altri " Pinocchio " perché lui non ha detto solo bugie ma ha fatto anche molte altre cose importanti, che l'hanno fatto diventare grande, maturo e un bambino vero. Quindi quando le persone dicono ad altre " Pinocchio " per me non è una cosa brutta, ma un complimento perché lui ha fatto molte cose buone e mature.
(Lucrezia, 9 anni)

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