13 settembre 2018

Viaggiare, senza muoversi dalla propria città, grazie al Festival dell'Oriente




Lucrezia è appassionatissima all'Oriente, in particolare al Giappone e la domanda che fa sistematicamente da qualche anno a questa parte è "Mamma prima o poi riusciremo ad andare in Giappone?" Pratica arti marziali ormai da anni e ha imparato anche qualche parola in giapponese, oltre a dilettarsi a scrivere, appunto, in giapponese.
Ovviamente andare in Giappone non è tutto sto carnevale di Rio, considerati i costi e ognuno si arrangia come può... ma non è detto che prima o poi io non riesca a farle coronare il suo sogno!



Due, tre anni fa scopro che in alcune città italiane arriva il Festival dell'Oriente, ma come al solito non nella nostra città. La più vicina è Roma, ma svolgo un lavoro che mi tiene impegnata anche durante i festivi e di conseguenza negli anni passati non sono riuscita a incastrare i pezzi. Fino a quest'anno, quando scopro che il Festival dell'Oriente fa tappa anche a Pescara. Inutile dirvi la felicità della piccoletta che si esalta per ogni piccola cosa!
Appena arrivate, già nel cercare parcheggio, mi rendo conto che il riscontro da parte del pubblico è positivissimo: una marea di gente!
Al piano terra della struttura che ospita il Festival dell'Oriente c'è un palco e nel momento in cui noi entriamo, assistiamo all'esibizione dei draghi cinesi; camminando tra i vari stands, la nostra attenzione viene rapita dalle riproduzioni delle carpe giapponesi, dai kimono giapponesi e dal tantissimo caos che regna sovrano. Fortunatamente abbiamo preso all'ingresso una utilissima mappa, in modo che Lucrezia non perda le cose che le interessano di più!




Al Festival dell'Oriente "rischi" anche di provare delle emozioni, ed è successo quando ci siamo ritrovate di fronte ad un Buddha enorme, seduto ai suoi piedi un monaco che, dopo una semplice offerta, metteva al polso di chi lo desiderava il Sai Sin (un braccialetto in corda), e nel mentre recitava la sua benedizione.
Sempre nell'area tibetana abbiamo avuto la fortuna di ammirare Lo Stupa della Pace, il monumento religioso più antico nel mondo buddhista, che rappresenta il corpo, la parola e la mente illuminata di Buddha. Sotto di esso c'era un monaco intento a creare il Mandala della Pace.




La Thailandia con tutti i suoi colori mi ha fatto letteralmente impazzire e ho scattato tremila foto immortalando il Dragon Fruit, la Torta di Palma e le bellissime ragazze che vendevano l'acqua di cocco nel suo contenitore naturale, e poi le riproduzioni dei templi, i cappellini, gli ombrellini... magnifico tutto!
Prima di salire al piano superiore decidiamo di mangiare qualcosa, i ristoranti sono tantissimi ma noi scegliamo quello thailandese e abbiamo mangiato dei Pad Thai strepitosi, ad un prezzo decisamente onesto!







Continua l'esplorazione del Festival dell'Oriente al primo piano e lì ammiriamo la riproduzione di un tipico villaggio giapponese, l'arredamento nelle case, kimono e ventagli in esposizione e tantissimi costumi e armature dei samurai giapponesi. La struttura che ospita la manifestazione ha una enorme terrazza e proprio nel momento in cui noi arriviamo lì, assistiamo al Corso di Yoga e Massaggio in Amaca... interessante, ma soprattutto rilassante, che non guasta mai!




Dall'altra parte di questa terrazza troviamo l'esposizione del famosissimo Esercito di Terracotta (ovviamente trattasi di riproduzione), e varie esibizioni/dimostrazioni delle tantissime arti marziali che, neanche a dirlo, Lucrezia ha voluto vedere fino alla fine!



A mia figlia il Festival dell'Oriente è piaciuto talmente tanto che il giorno dopo ci è tornata con la zia! Dopo questa manifestazione ho letto tante critiche negative che sinceramente non capisco... verissimo che non è la stessa cosa di quando si vivono certe esperienze nel luogo originale (e, a mio modesto parere, il paragone è assurdo), ma è anche vero che non tutti possono permettersi di andare dall'altra parte del mondo, perchè togliere la possibilità di godere di tutto questo a casa propria?

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