Sono una di quelle che non credeva in questo evento, ma poi ho
cominciato a vedere foto.
Così decido di prenotare una due giorni presso la mia agenzia di
fiducia. Via web cerco di carpire più info possibili per non arrivare
impreparata, ma senza farmi influenzare dai pareri altrui, scopro che per le
torri della Svizzera, il Children Park, il Kinder Park e il simulatore di volo
Alitalia-Etihad si può usufruire di prenotazione. Prenoto tutto tranne che
(ahimè) il simulatore di volo in quanto completamente full.
Si parte il 22 Agosto alle 02:10 e alle 09:30 siamo all’ingresso Merlata
di Expo’. Passiamo i tornelli in meno di 10 minuti e piu’ ci avvicinavamo e più
l’emozione saliva! Passato il ponte che collega l’ingresso ai tornelli
all’Expò, troviamo un’addetta che vende i passaporti e per 5 euro uno è di
Lucry.
La prima impressione dall’interno è che il sito è mastodontico, pieno di
colori e gioia!
E ora via verso le Torri della Svizzera: un percorso molto istruttivo e
che fa riflettere sulla condivisione. Sono 4 sale con quattro prodotti diversi:
caffè, mele, sale e acqua. Il personale addetto ti invita a prendere
gratuitamente quello che vuoi ma attenzione, rifletti! Se prendi troppo, le
riserve finiranno e le Torri non arriveranno alla fine dell’evento! Semplice ma
d’impatto ed educativo soprattutto per i bambini! Non abbiamo seguito un piano
ma ci siamo lasciate trasportare dalle emozioni e dall’istinto.
Successivamente visitiamo il padiglione
della Francia: il percorso prima di entrare è un orto che sprigiona una serie
di odori pazzeschi, il padiglione è completamente in legno ondulato e al suo
interno in maniera semplice ed efficace vi sono tutti i prodotti tipici
francesi.
Proprio di fronte c’è la Spagna: un padiglione nel quale Lucrezia ammira
una sorta di cascata di olio e una stanza completamente fatta di piatti
all’interno del pavimento e sulle pareti che si illuminavano di tanti colori
per poi formare un video.
E’ la volta del Regno Unito e una ragazza ci spiega che attraverso dei
fori sui pannelli in legno situati prima dell’entrata possiamo vedere un cartone
animato sulle api. Siamo accolte da un immenso alveare in metallo sul quale
saliamo e Lucrezia che soffre di vertigini quando si accorge che il pavimento è
trasparente ha un sussulto!
La nostra attenzione si sposta sulla Polonia: prima dell’entrata ci sono
tavolini con attività per i bimbi e il padiglione è fatto di cassette di legno.
Facciamo un percorso dentro un giardino recintato da specchi (un caldo
pazzesco!) e una volta dentro su un videowall un personaggio quasi fiabesco
racconta questo paese. Veniamo colpite da un paesaggio con tanto di alberi,
montagne e trenino fatti completamente di cioccolato.
Che facciamo? Dove andiamo? Brunei: padiglione piccolino ma molto
elegante e raffinato nel quale predomina il giallo, dal soffitto scendono tanti
piccoli cestini e sulle pareti foto e video di questo paese. Vogliamo visitare
qualche cluster? Io che non sopporto gli odori forti (credetemi arrivo a
sentirmi male!) ho la fantastica idea di entrare in quello delle spezie e che
ve lo dico a fà “Lucrezia, mammì esci di corsa che sto per vomitare!” ahahahah
Uh ma guarda vogliamo andare a trovare Violetta?
E padiglione dell’Argentina sia: un percorso circolare fino all’ingresso
e dentro in maniera molto semplice vengono rappresentati e spiegati usi e costumi,
ma soprattutto cibi locali. E’ quasi mezzogiorno sta per iniziare la parata di
Foody sul decumano! Troviamo i characters pronti e prendiamo la palla al balzo
per scattare qualche foto. La Parata è un turbinio di colori, sorrisi e musica
gioiosa che gli angoli della bocca si spostano in su senza neanche
accorgertene! Si passa dalle mascottes dell’Expo’ a Heidi, Calimero, Mofy e
Diva, insomma ce n’è per tutti!
Camminando notiamo al centro del decumano anche una ricostruzione dei
trabocchi che abbiamo in Abruzzo. Ma ci siamo perse il nonno che era in fila al
Padiglione Italia e che fortunatamente troviamo all’area fumatori nei
pressi dell’Albero della Vita (sì lo so, fa ridere!), mi spiega che ha usufruito
di un ingresso prioritario in quanto anziano (ci tornerà altre due volte, per
quanto lo ha apprezzato!)
Come non andare all’Expo al padiglione USA? Io adoro l’America! Sulla
bandiera campeggia la scritta American Food 2.0 e al di sotto una fontana a
parete forma parole che io presa dalla foga di entrare non ho neanche
decifrato. Una scala in legno ci porta al primo piano e veniamo accolte da un
video di Obama e l’attenzione di Lucrezia viene catturata da alcuni cilindri
che all’interno hanno semi, polveri di prodotti tipici. Al secondo piano c’è
una terrazza con musica ad altissimo volume e un bar e ho avuto la sensazione di
essere catapultata in uno dei roof bar sui grattacieli di New York (ne ho di
fantasia eh?). Scese, notiamo gli orti verticali e proseguendo il percorso
entriamo in una stanza collegata con altre 4 nelle quali passano dei video che
raccontano ai visitatori i cibi tipici americani.
Ci ritroviamo per caso davanti al padiglione di Alitalia-Etihad e al suo
ingresso ci accolgono Alia e Edi, le mascottes della compagnia aerea. Dentro è
il paradiso dei bambini! C’è il simulatore di volo, l’oculus (realtà virtuale)
e un gioco (tipo Kinect per intenderci) nel quale diventare un aereo e scoprire
più zone sconosciute possibili. Ecco da qui è stata un’impresa tirare fuori
Lucrezia!
E’ la volta dell’Iran e la nostra esplorazione comincia da tre
marionette giganti mosse dall’interno da uomini. Il percorso a terra riproduce
un acquario, ma una delle cose più fantastiche è il ristorante al piano
sottostante: piscine e fontane!
Turchia: un padiglione all’aperto nel quale scopro che lavorano
il vetro in maniera magistrale. Un muro con mani in rilievo contenenti spezie
che invitano a sentirne i profumi. La ricostruzione di un loro monumento,
insomma una piacevole scoperta anche la Turchia!
Monaco: il classico sfondo con la panchina e la recinzione in ferro
battuto ti fa pensare immediatamente a Grace Kelly e tutta una serie di
attività per bambini inerenti al mondo marino.
Il Giappone ad Expo era improponibile: 120 minuti di fila + 50 minuti
per la visita! Ripieghiamo, se così si può dire, sul Qatar e già dall’esterno è
tutto un programma. All’ingresso ci accolgono due ologrammi (e lì ho avuto io
un sussulto), dopodichè una tavolata con tutti i cibi tipici e una ragazza ci
spiega che quando non si vuole più il caffè non bisogna solo poggiare la
tazzina ma scuoterla (potrà tornarmi utile questa info ahahah). Entriamo in una
stanza circolare con al centro un albero sul quale viene proiettato un video
che illustra i tesori del Qatar, di cosa vivono. Al piano terra ci sono
ricostruzioni di panetterie, cucine e negozi tipici. C’è la possibilità anche
di fare una foto con i costumi tipici e di farsi fare un tatuaggio all’hennè.
E’ l’ora del Children Park e per ben 2 volte ho sbagliato
ingresso (un genio!) Una scritta colorata campeggia all’ingresso e cominciamo
il percorso: nella prima tappa i ragazzi spiegano ai bambini di entrare nelle
campanelle e sentire gli odori, una volta usciti si devono recare presso la
serra di riferimento, sentire i vari odori delle piantine e riconoscere quello
giusto. Nella seconda tappa vengono distribuiti degli imbuti e i bambini si
devono posizionare al centro riempiendoli con l’acqua che scende (ci siamo
bagnate tutte), gli imbuti poi verranno svuotati in un contenitore comune e
l’acqua si nebulizzerà sulle piantine che sono sulle pareti; nella terza tappa
i bambini devono salire tutti insieme su una bilancia e sul video oltre ai
chili, il peso totale sarà rapportato al peso di 2 canguri piuttosto che di 3
delfini. Nella quarta tappa i bambini entrano in una stanza e diventano degli
alberi; nella quarta tappa si sale sulle biciclette e grazie alle loro pedalate
l’acqua zampilla fuori dal pavimento; nella quinta tappa i ragazzi invitano i
bambini a pescare in una piscina, una volta pescata la sfera, la devono aprire e
scoprire il messaggio che il bimbo prima di loro ha lasciato e scriverne uno a
loro volta. Sesta e ultima tappa, un mini labirinto di ortaggi giganti.
Azerbaijan: all’ingresso i bambini (e non solo) hanno la possibilità di
strimpellare i loro tipici strumenti musicali, al piano superiore ci sono fiori
che passando la mano sopra si illuminano, c’è un mercato di prodotti tipici e
un albero al suo interno.
Kinder + Sport Park: ai bambini vengono consegnate delle
pettorine colorate e a gruppi fanno un percorso interamente dedicato allo sport
e allo spirito di squadra. Trainers e animatori strepitosi!
Ungheria: soffitto di peperoncini e donne con costumi tipici
accompagnate dalla melodia di un pianoforte.
Olanda: un padiglione all’aperto che ricostruisce un parco
divertimenti con prodotti tipici locali. “Mamma ci riposiamo un po?” La
concezione di riposo di Lucrezia era roteare con le poltroncine che sono
posizionate davanti all’Albero della Vita!
Padiglione New Holland Agriculture: riproduzioni giocattolo di mietitrebbia all’esterno e al suo interno quelli a dimensione reale sui quali i bambini possono salire!
Padiglione New Holland Agriculture: riproduzioni giocattolo di mietitrebbia all’esterno e al suo interno quelli a dimensione reale sui quali i bambini possono salire!
Kuwait: qui nessun bambino fa la fila, hanno un ingresso esclusivamente
per loro. Si entra e sembra di essere in un deserto, poi una stanza con il
temporale, effetti speciali pazzeschi! Nel padiglione i bambini vengono
presi in consegna da un’addetta con la quale faranno un mini-percorso e noi
genitori possiamo vederli spuntare in mezzo al paesaggio del Kuwait. In questo
padiglione è spiegato alla perfezione tutto e c’è anche un piccolo acquario.
Russia: all’ingresso tre statue degli orsetti testimonial del paese ci
accolgono e sopra la nostra testa uno specchio gigante. Consegnano a tutti i
bimbi la bandierina russa e al suo interno troviamo un tavolo con ampolle e
alambicchi e in un’altra stanza i prodotti tipici russi e vari video che
promuovono il territorio.
Turkmenistan: un edificio in cui campeggia una fontana coloratissima e
al suo interno una palla sul soffitto che passa video e immagini del paese. Ai
lati tappeti enormi dove tutti scattano foto.
Sultanato dell’Oman: una chicca! Già dalla struttura io me ne sono
innamorata: una fontana con giochi d’acqua e nel padiglione oltre alle bellezze
del loro paese, ho trovato una cortesia quasi imbarazzante.
Lucrezia è stanca, stremata ma un giro nel padiglione dell’Estonia sulle
sue altalene in legno non se lo fa mancare! Mentre andiamo a cercare il nonno
(ebbene sì, lo abbiamo perso di nuovo), si ferma a giocare ad un memory gigante
e riempite le bottigliette alla casetta dell’acqua ci dirigiamo verso l’Albero
della Vita per lo spettacolo serale.
Una sola parola: EMOZIONANTE!
Usciamo da questo Expò stanche ma davvero soddisfatte!
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