Una speciale serata quella che si terrà venerdì 26 Gennaio alle ore 21.30 all’Acquario di Livorno: nella splendida cornice della Sala del Relitto si terrà lo spettacolo teatrale “Il piccolo principe - Quasi per bambini quasi per adulti” a cura della Compagnia degli Scombinatori, con la regia di Antonella Cenci e con le musiche originali di Giulio Boschi. A seguire, ai presenti sarà offerta la degustazione di un calice di vino del Podere San Michele di San Vincenzo, in collaborazione con Fisar Delegazione di Livorno, accompagnato da un piccolo buffet salato offerto da Antigua Yatch Club Marina. Costo della serata di Euro 10 a persona (biglietti in vendita dalle ore 20 del 26.1.2018 presso l’Acquario di Livorno). Il ricavato della serata sarà interamente devoluto all’Associazione Onlus Parent Project, Genitori contro la Distrofia Muscolare di Duchenne e Beker.
La regia dello spettacolo è di Antonella Cenci, musiche originali di Giulio Boschi, con la partecipazione di Daniela Bertini (La Volpe), Margherita Locatelli (Il Piccolo Principe), Roberto Costagliola (Il Re e il Geografo), Dafne Cosimi (Il Fiore), Stefano Doroni (Il Narratore e l’Uomo d’Affari), Daniela Bertini (La Volpe) e Claudio Monteleone (Il Pilota Antoine de Saint Exupèry).
La compagnia e Lo spettacolo teatrale - Il gruppo “Gli Scombinatori” è nato nel 2016 dall’amore per il teatro e la voglia di divertirsi e di divertire. Si occupa esclusivamente di narrare le storie del mondo cercando di scoprire l’importanza del nostro cammino sulla Terra. Questo racconto ricco di insegnamenti, si sposa perfettamente con il percorso di vita che la regista vuole rappresentare: il Piccolo Principe insegna come anche degli eventi dolorosi possono nascondere dei grandi insegnamenti, se li sappiamo cogliere e vedere.
Il messaggio del libro è proprio un invito rivolto ai grandi per liberarsi di tutti i compromessi dell’età adulta e ritrovare la parte bambina che permette di instaurare rapporti veri e autentici, proprio come fanno i bambini. La Volpe ci insegna, una volta capita l’importanza dei legami affettivi, come essi imprimono nella nostra memoria il loro valore e come ci fanno per sempre compagnia: è dove si rafforza il senso della nostra vita.
Lo spettacolo che non va ascoltato soltanto con le orecchie, ma anche con gli occhi e col cuore non è uno spettacolo che si esaurisce durante l’arco di una serata, in quanto il messaggio che porta ci accompagna tutta la vita.
Nel convincimento che l’arte è sempre un momento di crescita per la persona alla ricerca di raffinate e nuove sensibilità poetiche, la regista non poteva che affidare la parte musicale all’estro inesauribile del giovane Giulio Boschi. Tra la regista e il musicista c’è un linguaggio con età diverse, ciononostante profondo nella sua ricerca di rumori e spiegazioni.
La regista si avvale dunque di una colonna sonora che, pervadendo l’azione teatrale, sottolinea questi sentimenti variegati ed esalta i tratti peculiari dei personaggi. Questa genera parte dell’ambientazione emotiva, volta a creare l’atmosfera fantastica della fiaba narrata.
Il Piccolo Principe è molto curioso, soprattutto nel suo desiderio di conoscere la propria forza. Una caratteristica fondamentale del personaggio è il riuscire a parlare, con semplicità, delle sue paure e della sua sofferenza. Quest’ultima va colta con tutte le sue sfumature e vi è il particolare obbiettivo di insegnarci a trovare la gioia di essere liberi, sbarazzandoci quindi della sofferenza con la semplicità di un gesto come il sorridere, proprio come fa il Piccolo Principe.
Un racconto che sembra per bambini, ma forse è più per i grandi, per questo il suo sottotitolo è Spettacolo per quasi bambini, per quasi grandi.
La regia dello spettacolo è di Antonella Cenci, musiche originali di Giulio Boschi, con la partecipazione di Daniela Bertini (La Volpe), Margherita Locatelli (Il Piccolo Principe), Roberto Costagliola (Il Re e il Geografo), Dafne Cosimi (Il Fiore), Stefano Doroni (Il Narratore e l’Uomo d’Affari), Daniela Bertini (La Volpe) e Claudio Monteleone (Il Pilota Antoine de Saint Exupèry).
La compagnia e Lo spettacolo teatrale - Il gruppo “Gli Scombinatori” è nato nel 2016 dall’amore per il teatro e la voglia di divertirsi e di divertire. Si occupa esclusivamente di narrare le storie del mondo cercando di scoprire l’importanza del nostro cammino sulla Terra. Questo racconto ricco di insegnamenti, si sposa perfettamente con il percorso di vita che la regista vuole rappresentare: il Piccolo Principe insegna come anche degli eventi dolorosi possono nascondere dei grandi insegnamenti, se li sappiamo cogliere e vedere.
Il messaggio del libro è proprio un invito rivolto ai grandi per liberarsi di tutti i compromessi dell’età adulta e ritrovare la parte bambina che permette di instaurare rapporti veri e autentici, proprio come fanno i bambini. La Volpe ci insegna, una volta capita l’importanza dei legami affettivi, come essi imprimono nella nostra memoria il loro valore e come ci fanno per sempre compagnia: è dove si rafforza il senso della nostra vita.
Lo spettacolo che non va ascoltato soltanto con le orecchie, ma anche con gli occhi e col cuore non è uno spettacolo che si esaurisce durante l’arco di una serata, in quanto il messaggio che porta ci accompagna tutta la vita.
Nel convincimento che l’arte è sempre un momento di crescita per la persona alla ricerca di raffinate e nuove sensibilità poetiche, la regista non poteva che affidare la parte musicale all’estro inesauribile del giovane Giulio Boschi. Tra la regista e il musicista c’è un linguaggio con età diverse, ciononostante profondo nella sua ricerca di rumori e spiegazioni.
La regista si avvale dunque di una colonna sonora che, pervadendo l’azione teatrale, sottolinea questi sentimenti variegati ed esalta i tratti peculiari dei personaggi. Questa genera parte dell’ambientazione emotiva, volta a creare l’atmosfera fantastica della fiaba narrata.
Il Piccolo Principe è molto curioso, soprattutto nel suo desiderio di conoscere la propria forza. Una caratteristica fondamentale del personaggio è il riuscire a parlare, con semplicità, delle sue paure e della sua sofferenza. Quest’ultima va colta con tutte le sue sfumature e vi è il particolare obbiettivo di insegnarci a trovare la gioia di essere liberi, sbarazzandoci quindi della sofferenza con la semplicità di un gesto come il sorridere, proprio come fa il Piccolo Principe.
Un racconto che sembra per bambini, ma forse è più per i grandi, per questo il suo sottotitolo è Spettacolo per quasi bambini, per quasi grandi.
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