19 dicembre 2018

Recuperata un'altra tartaruga spiaggiata, trasferita all'Acquario di Livorno



Dopo pochi giorni dal recupero di un esemplare di tartaruga marina rimasta intrappolata nelle reti da posta di un pescatore a Livorno lo scorso 2 dicembre, un altro esemplare di tartaruga Caretta caretta è stato ritrovato lunedì 10 dicembre, ancora vivo, ma in evidente stato di difficoltà, da un cittadino che passeggiava sulla spiaggia di Marina di Castagneto Carducci.
Anche questa volta si è immediatamente attivata la rete regionale per il recupero di cetacei, tartarughe e grandi pesci cartilaginei spiaggiati o catturati accidentalmente che fa capo all' Osservatorio Toscano per la Biodiversità della Regione (OTB). Il cittadino ha infatti avvisato la Capitaneria di Porto di Cecina che ha contattato il Settore Mare di ARPAT per l'attivazione della procedura standardizzata per il recupero dell'esemplare.

La Capitaneria di Porto ha proceduto all’immediato recupero della tartaruga e l'ha tempestivamente trasferita all’Acquario di Livorno, dove è stata prontamente accolta dai biologi della struttura e ricoverata nelle vasche curatoriali.
L’esemplare, all'arrivo all'Acquario, si mostrava emaciato e disidratato ed in grave stato di salute, con un’evidente frattura sul cranio confermata poi dagli esami radiografici effettuati presso il Dipartimento di Clinica Veterinaria dell’Università di Pisa a san Piero a GradoDa questi ultimi si evince una compromissione dell’osso dello zigomo e della mandibola, dovuta con molta probabilità all’azione antropica.
In attesa dell’esito di ulteriori esami diagnostici, l’animale rimane quindi ospitato all’interno della struttura dove seguirà le dovute cure veterinarie da parte dello staff dell’Acquario di Livorno. 
L'esemplare di tartaruga Caretta caretta, presumibilmente femmina con le seguenti caratteristiche al momento dell' arrivo all'Acquario di Livorno:

Peso all’arrivo: 18 kg
Lunghezza complessiva:  74,5 cm
Larghezza carapace: 49 cm
Lunghezza carapace: 56 cm



Si ricorda che tutte le tartarughe marine sono tutelate dalla Convenzione di Washington (C.I.T.E.S, la convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione), la cui applicazione è affidata e coordinata a livello nazionale dal Servizio C.I.T.E.S. dell’Arma dei Carabinieri.
 
La Guardia Costiera sottolinea l'importanza di segnalare ogni tipo di emergenza in mare o sulla spiaggia, comprese le situazioni riguardanti i mammiferi marini o le tartarughe bisognose di assistenza, tramite il numero blu 1530, gratuito ed attivo su tutto il territorio nazionale, 24 ore su 24, che permette di contattare la Capitaneria di porto più vicina, per un intervento immediato.

Le tartarughe marine sono rettili dotati di polmoni e  hanno necessità di venire in superficie per respirare; inoltre sono animali a sangue freddo e devono spesso sostare sul pelo dell'acqua, quasi intorpiditi, per scaldarsi alle radiazioni solari, soprattutto nei mesi invernali. Non è  quindi difficile che le imbarcazioni a motore, soprattutto durante gli spostamenti ad elevata velocità, urtino violentemente questi esemplari provocando traumi e ferite sul carapace o sul capo (più di rado altrove) causate  dall'urto o dall'azione delle eliche.

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