16 ottobre 2016

Lucrezia racconta: Il Topo un pò Fortunato




Ora non ne posso proprio più, saranno cento volte che ci prova, meno male che sono riuscito a scamparle tutte e cento, ma lui non ne vuole sapere, continua e continua ad inseguirmi, ogni giorno sempre la stessa storia: mi alzo, esco fuori dalla mia accogliente casetta ai piedi dell' albero più grande di tutta la foresta e indovina? Lui è lì che mi attende ansioso di provare il mio sapore. Io però penso sempre che cosa ci trovi a mangiare un piccolo esserino coperto di pelo come me, i gatti sono degli animali così stupidi!
Dopo mille volte che lui tentò di mangiarmi, decisi di giocare d' astuzia e così scavai un tunnel segreto che terminava alla fine della foresta ma...niente da fare il gatto aveva probabilmente sentito il mio odore e così lo seguì. Io però non sono un tipo, anzi un topo che si arrende facilmente, infatti il giorno dopo ci riprovai ma da un lato dove nessuno era mai stato prima ma come risolvere il problema del mio odore? Idea!!! Mi feci un bagno di spazzatura con più o meno sei sacchi enormi, nessun gatto avrebbe mai osato avvicinarsi ad un topo con un odore del genere, così scavai e scavai finchè non arrivai fuori. Finalmente quel gattaccio se ne era andato ed io scappai il più lontano possibile da quel posto, ma prima di tutto decisi di farmi un lungo, lungo bagno nel primo ruscello. Lì ci trovai il gatto Luca che a differenza dell' altro gatto era molto gentile e pensai che magari avrebbe potuto aiutarmi a trovare casa. E così fu, lui mi trovò una splendida villa accanto alla sua e così quell' altro gatto cattivo non mi avrebbe mai più dato fastidio.

Lucrezia, 10 anni

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