“La
vicenda del delfino Alex deve far riflettere sulla mancanza in Italia di un centro attrezzato
e ben strutturato per il pronto soccorso e la riabilitazione per mammiferi
marini spiaggiati.
Con oltre 7.000 km di costa, l’Italia è uno dei paesi
europei con alta incidenza annuale di spiaggiamenti di delfini”.
Renato Lenzi, esperto internazionale di
mammiferi marini ed amministratore delegato di Zoomarine - il Parco marino alle
porte di Roma impegnato ieri nel team di primo soccorso al piccolo delfino spiaggiato
in località Lido dei
Pini, frazione del comune di Anzio, e purtroppo deceduto nonostante 11 ore di
assistenza – lancia un monito per il futuro, alla luce della triste vicenda del
delfino Alex: “A differenza di altri
paesi europei dove operano strutture in grado di accogliere e offrire una
immediata assistenza in casi come quelli di ieri, l’Italia non è attrezzata per questo tipo di interventi.
Zoomarine e
Zoomarine Trust Onlus richiamano l’importanza della creazione sul territorio
nazionale di un centro con tutte le infrastrutture appropriate, operato da
personale esperto nella gestione del pronto soccorso e riabilitazione di
mammiferi marini. Una tale scelta sarebbe un gesto di impegno a favore della
conservazione delle specie marine, un passo in avanti per l’Italia”.
La
vicenda del giovane delfino spiaggiato ha catalizzato l’attenzione mediatica
nazionale ed ha commosso l’Italia.
Il
delfino, un maschio appartenente alla specie Stenella comune, era stato
rivenuto ieri in evidente stato di disorientamento, mentre nuotava in acque
limitrofe al bagnasciuga cercando di spiaggiarsi.
Soccorso
inizialmente dall’intervento di alcuni passanti entrati in acqua, il delfino è
stato poi affidato alle cure di un team di volontari che ha visto lavorare
assieme per ore Capitaneria di Porto,
Vigili del Fuoco, Asl Roma 6, Zoomarine e Zoomarine Trust Onlus che hanno
inviato sul posto un team di esperti fra cui biologi, esperti in comportamento
dei mammiferi e due veterinari.
Le
autorità locali, sotto cui ricade la responsabilità di primo intervento in
questi casi, hanno coordinato congiuntamente con il team della Zoomarine e
della Zoomarine Trust Onlus la fase di diagnostica iniziale sul delfino
spiaggiato con il prelievo di campioni di sangue, l’esame ecografico grazie
all’utilizzo di un apposito apparato ecografico portatile e la somministrazione
di fluidi per la reidratazione.
A
fine pomeriggio i Vigili del Fuoco riuscivano inoltre ad installare una piscina
portatile per creare una zona si assistenza protetta.
Nonostante
il pronto intervento e gli sforzi della squadra di primo soccorso, dopo circa
11 ore di assistenza il le condizioni molto compromesse del delfino ne causavano
la morte.
“Zoomarine e la
Zoomarine Trust Onlus vogliono ringraziare tutti le autorità e i volontari che
hanno dimostrato grande disponibilità e professionalità nel realizzare questo
intervento e dare la miglior assistenza possibile al delfino spiaggiato.
Speriamo che il nostro appello a dotare anche l’Italia di apposite strutture di
primo soccorso per delfini spiaggiati venga ascoltato e accolto.
Su questo fronte
possiamo ancora migliorare e la sinergia tra Istituzioni e privati può
rappresentare una strada vincente da seguire” conclude il dott.
Lenzi.
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