Nei mesi di chiusura, la vita al Parco non si è mai fermata nel segno dalla salvaguardia degli animali tra nuovi arrivi e specie protette.
Ma
ora per Le Cornelle è tempo di riaccogliere grandi e piccini in totale
sicurezza.
Si riaprono i cancelli de Le Cornelle in
totale sicurezza con nuovi arrivi, segno del forte impegno della struttura per
la salvaguardia delle specie animali a rischio di estinzione e ad alto valore
conservazionistico. Nonostante la chiusura dovuta alle restrizioni per il
contenimento della diffusione di Covid-19, Il Parco Faunistico ha messo al
primo posto la sicurezza e la salute dei suoi ospiti proseguendo nei progetti
EEP (European Endangered Species Program), programmi europei di salvaguardia
della biodiversità animale, che hanno portato all’arrivo di nuove specie di
volatili, mammiferi e rettili.
Direttamente da Amsterdam sono arrivate al Parco otto
esemplari di spatola europea, una specie fortemente legata alla
Pianura Padana. Questi uccelli trampolieri, infatti, erano particolarmente
diffusi nel sud Europa e in Italia in prossimità di zone umide e paludose, ma
la continua perdita del loro habitat ha messo in pericolo il futuro di questa
specie che trova al Parco Le Cornelle una casa per formare e accrescere una
nuova colonia autoctona. A popolare la Selva Tropicale anche otto cicogne di
Abdim. Detta anche cicogna ventrebianco, è l’esemplare più piccolo al
mondo della sua famiglia, arriva a una lunghezza massima di 73cm e a un peso di
poco superiore a 1kg. Diffusa dall’Etiopia al Sudafrica, la cicogna di Abdim è
un animale amato dai nativi africani, perché viene considerata portatrice di
pioggia e segno di buon auspicio. Spatole europee e cicogne di Abdim sono oggi
due specie a rischio estinzione a causa della drastica riduzione degli habitat
naturali e quindi con un forte valore conservazionistico. L’arrivo degli
esemplari ha come obiettivo proprio quello di andare a formare due colonie
riproduttive volte a dare continuità alla specie con l’auspicio di poter
reintrodurre in natura questi esemplari a rischio di estinzione.
Dalla Germania arriva invece una femmina di potamocero.
Questo mammifero è il più piccolo e vistoso tra le 5 specie di suidi africani
con un peso che varia dai 45 ai 120 kg e un corpo corto, stretto e di colore
fulvo attraversato dal capo alla coda da una stretta cresta bianca. Nonostante
la specie non sia in pericolo di estinzione, la caccia a scopi alimentari o per
difesa dai danni causati alle attività agricole sta compromettendo la sicurezza
degli animali nei loro habitat naturali. Per questa ragione, i potamoceri fanno
parte del programma di riproduzione EEP del Parco e la femmina conoscerà a
breve il suo compagno.
Il
viaggio alla scoperta dei nuovi arrivi a Le Cornelle si conclude nel rettilario
con i mostri di Gila. L’Heloderma Suspectum, questo il nome
scientifico, è un grosso sauro diffuso soprattutto nel sud degli Stati Uniti.
Il suo nome deriva da quello del fiume Gila, affluente del Colorado, che sorge
nel Nuovo Messico e attraversa l’Arizona ed è l’unico della sua specie ad
essere velenoso. Questo animale, infatti, caccia tra le rocce e si ciba di
piccoli mammiferi stringendo le sue prede tra le mandibole e iniettando del
veleno letale attraverso il suo morso. Il Parco ne ospita 2 esemplari.
“Per certe specie le strutture protette rimangono le
uniche possibilità di sopravvivere sul Pianeta. La partecipazione ai programmi
di riproduzione EEP permette al Parco e ai suoi animali di mantenere un pool
genetico tale per cui, quando le condizioni naturali torneranno ad essere
ottimali, le specie protette potranno essere reintrodotte in sicurezza nei loro
habitat naturali”. – afferma Maurizio
Oltolina, direttore sanitario del Parco faunistico Le Cornelle – “Una
responsabilità di tutti, grandi e piccini, nei confronti della natura che non è
solo la casa degli animali, ma anche la nostra e per questo ce ne dobbiamo
prendere maggiore cura”.
Il Parco è aperto tutti i giorni e come previsto dalle
normative, l’accesso all’area di circa 126 mila metri quadrati in via Cornelle, 16 a
Valbrembo, in provincia di Bergamo avverrà solo rispettando un rigido
protocollo di sicurezza che prevede la misurazione della temperatura
all’ingresso che è consentito
solo se muniti di mascherine. All’interno del Parco sono dislocati dispenser
con gel disinfettante. Per evitare assembramenti gli ingressi al Parco sono
contingentati, per questo si incentiva la vendita online dei biglietti che
consente l’ingresso diretto con corsia preferenziale. Tutte accortezze fondamentali
per tornare a godere dello spettacolo che regalano le tante specie ospitate dal
Parco.
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