14 febbraio 2019

AMORI E TRADIMENTI FRA GLI ANIMALI DELL’ACQUARIO




In amore e in guerra non ci sono regole. Lo sanno bene anche gli animali dell’Acquario di Cattolica che nei loro corteggiamenti e rituali di accoppiamento ci mostrano un lato oscuro della natura che può far sorridere ma anche alcuni esempi di amore senza fine davvero commoventi.

La natura ha un approccio neutrale: bando ai sentimentalismi, quello che conta e la continuità della specie. E’ davvero interessante vedere come nei diversi campi del regno animale rappresentati le declinazioni della parola “amore” assumono tonalità che vanno ben oltre le 50 sfumature degli omonimi romanzi. Eccone alcuni esempi…





Quelli che… “Ti amerò tutta la vita”
Fra i fedeli, anzi… fedelissimi che si possono ammirare all’Acquario, ci sono i Pinguini di Humboldt, specie che popola le zone temperate delle coste sabbiose del Pacifico, dalla California al Cile. Come accade molto spesso tra gli uccelli, i piccoli dipendono da mamma e papà in egual misura. Ecco perché le coppie si formano una volta e restano insieme tutta la vita o quasi. Babba e Lalla, due fra i pinguini del percorso Blu, sono una di queste coppie di ferro: non solo si amano alla follia, ma ogni anno alla stagione degli amori preparano un nuovo nido, segno che il loro amore non accenna a spegnersi.





Anche i Cavallucci marini (Hippocampus redii) sono il simbolo ideale per San Valentino e anche qui la natura ci mette lo zampino: poiché è il maschio a “incubare” le uova fecondate, fino alla schiusa la coppia è praticamente inseparabile.






Quelli che… “Ti amerò oltre la morte”
Come nell’indimenticabile film di animazione “Alla ricerca di Nemo”, nel pesce pagliaccio (Amphiprion ocellaris) l’amore va oltre la vita stessa: in caso di perdita della femmina, il maschio assume la “maternità” e si occupa delle uova. Stessa storia nel caso del pesce angelo imperatore (Pomachanthus imperator): anche in questo caso il “vedovo” non si sposa più e si dedica alle uova.



Quelli che… “Basta volersi bene”
Un discorso a parte meritano le lontre: mentre nella lontra europea (Lutra lutra) la coppia dura al massimo cinque giorni - il giusto per assicurarsi il proseguimento della specie -  la lontra asiatica dalle piccole unghie (Aonyx cynerea) vive in gruppi sociali molto uniti, organizzati gerarchicamente. Per questo Eva, Marta e Costanza, le tre lontre che si possono ammirare nel percorso Giallo dell’Acquario di Cattolica, sono una società coesa anche senza maschi, dove “i pantaloni” li porta Eva, la femmina dominante.





Quelli che… “Ciaone, proprio!”
Veniamo ai retroscena un po’ più forti. In alcune specie i rituali di accoppiamento hanno un retrogusto piuttosto violento. Gli squali toro (Carcharius taurus) ad esempio, mostrano il loro interesse mordendo ai fianchi l’oggetto del loro desiderio: più segni si portano addosso, più il proprio partner del momento è “preso”. Per questo motivo la delle femmine è più spessa e resistente sui fianchi: soffrire per amore va bene ma… fino a un certo punto!






L’amore non è bello se non è… mordicchiarello per il Drago barbuto (Pogona vitticeps), un sauro che si ammira nel percorso Verde, dove dimora anche la
blatta fischiante del Madagascar (Gromphadorhina portentosa), alla quale va il premio “roulette russa dell’amore”:  il maschio ha un pungiglione con il quale inietta il seme nel corpo della femmina, “fischiettando”. Se centra l’obiettivo, la femmina porterà l’ooteca - ovvero l’astuccio con le uova fecondate - all’interno del suo corpo. 





E gli altri 10.000 pesci dell’Acquario come fanno? A parte gli esempi descritti, nei pesci sono assenti le cure parentali: maschi e femmine si uniscono giusto quando natura comanda poi si lasciano per sempre.
Per loro San Valentino è davvero un giorno qualunque.

L’Acquario di Cattolica riaprirà il 6 aprile 2019.



La nostra esperienza:

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